mercoledì 10/02/2021LA CRISI
TORMENTI 5S E CONTORSIONI LEGHISTE. DIVISI. DI BATTISTA, GLI ALTRI RIBELLI E IL “SÌ” DEL GRUPPO VIDEO DEL GARANTE: “NIENTE CARROCCIO, DI AMBIENTE NON SA NULLA”di Luca De Carolis

È riapparso dopo tre giorni, e forse ha dovuto proprio farlo. Ma non è bastato neanche lui, Beppe Grillo, a dare una rotta chiara al suo M5S, a mettere ordine. Perché nel martedì in cui il Garante riappare alla Camera innanzitutto per rivedere Mario Draghi, la votazione sulla piattaforma web Rousseau, quella fissata per oggi per decidere se dire sì o no al governo dell’ex Bce, salta. Tutto rinviato, per decisione in serata proprio dello stesso Grillo. “Draghi ci deve garantire pubblicamente le cose che ci ha promesso alle consultazioni”, spiega all’ora di cena ai suoi, riuniti a Montecitorio. Ma c’è anche altro. Ossia il fatto che il Garante ha subìto il voto sulla piattaforma. “Davide Casaleggio è riuscito a imporsi, sfruttando la pressione dei parlamentari contrari” dicono. Non solo. Bisogna anche capire se e quanti ministri verranno concessi al M5S dal presidente incaricato. Per tutte queste ragioni, attorno alle 22, Grillo diffonde un suo video in cui apre a Draghi, ma alle sue condizioni: “Mi sono trovato di fronte a un signore che pare un grillino, mi chiama l’Elevato: ma aspetterei che dicesse in pubblico quanto ha detto a noi stasera, ossia che il Reddito di cittadinanza è una grande idea e che noi abbiamo cambiato la politica”. Invoca “un ministero per la Transizione energetica”, il fondatore, vuole un governo fondato sull’ambiente. “Ma non deve entrarci la Lega – avverte – perché non capisce nulla di ambiente. E Draghi mi ha detto ‘vediamo”. Il Carroccio pare un problema, insomma. Così “prima di votare aspettiamo che dica cosa vuole fare”. “Sembra che ci sia, mi dava ragione su tutto” aggiunge il fondatore. Però “vi chiedo un po’ di pazienza”.
Nel tardo pomeriggio il Garante lo aveva rivisto assieme alla delegazione del Movimento, piazzando anche qualche battuta: “Ad ascoltarla presidente lei pare quasi un grillino come noi”. Sorrisi, saluti, poi il reggente Vito Crimi era uscito per dire che era andata bene: “Draghi non ha neppure citato il Mes”. E invece no. A cambiare tutto è sempre Grillo, che arriva a Montecitorio nel primo pomeriggio, quando la Camera è ancora in ebollizione per la presenza di Silvio Berlusconi. Quello che per lui era lo psiconano, il nemico. A giorni gli ex poli opposti potrebbero stiparsi nello stesso governo. Ma prima bisogna fare i conti anche con l’Alessandro Di Battista che urla ovunque no e con decine di parlamentari che invocano l’astensione, in aula ma prima sulla piattaforma, come un’opzione da inserire tra i quesiti. Una via per far partire comunque il governo Draghi, e magari per rendere più difficile espellere i contrari, visto che da Statuto chi vota no a un esecutivo composto anche dal M5S va cacciato subito. I “ribelli”, da Barbara Lezzi a Elio Lannutti, fino ai deputati Raphael Raduzzi e Alvise Maniero, si ritrovano alle 21 in un V-Day sul web.
E c’è anche Di Battista, che nel pomeriggio ridà la linea in una diretta su Facebook con Andrea Scanzi: “Io voterò no, ma credo pure che chi si astiene non entra nel governo. Può essere un’opzione ragionevole”. Però Grillo vuole altro, e lo ha ribadito ad alcuni interlocutori: “Il M5S per ora ha esaurito la sua spinta, ma se restiamo al governo la ripartenza che si avrà col Recovery Plan sarà anche merito nostro”. Quindi bisogna dire sì su Rousseau. Grillo e Crimi nelle scorse ore avevano arginato Casaleggio, che aveva proposto suoi quesiti, convergendo su una formula più secca. Nella bozza si chiedeva di dire sì “a un governo Draghi con dentro ministri del M5S”, oppure no, obbligando i parlamentari a votare contro la fiducia “e a valutare i singoli provvedimenti”. Sullo sfondo, l’incubo scissione: anche dei sostenitori del sì. “Lunedì alla Camera hanno riunito i capi commissione, e hanno detto che in caso di vittoria sul No su Rousseau avrebbero comunque votato la fiducia”.
Nell’attesa, Grillo torna da Draghi, e gli dice: “Sa, dobbiamo tenere conto della nostra base”. Dopo oltre un’ora riemerge e prende sotto braccio Stefano Buffagni. Poi in serata, il video. E il caos.
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