giovedì 15/10/2020MOVIMENTO DIVISO

STATI GENERALI. ULTIMATUM M5S A CASALEGGIO: SENZA ROUSSEAU, FACCIAMO DA SOLI di Luca De Carolis

L’ex di lusso ancora indeciso tra guerra e tregua lancia la sua agenda per gli Stati generali. Di fatto una mozione congressuale che difende come un totem il vincolo dei due mandati, predica “l’autonomia” del M5S alle elezioni e ribadisce la centralità della piattaforma web Rousseau. Su Facebook, Alessandro Di Battista mette nero su bianco la sua idea di Movimento e la sua vicinanza a Davide Casaleggio.

Ma tra il M5S e il patron di Rousseau ormai volano stracci. Al punto che nelle ultime ore, da Roma, hanno lanciato un ultimatum a Casaleggio: dovrà riattivare in fretta alcune funzioni della piattaforma in vista degli Stati generali. Altrimenti, come anticipato giorni fa dal Fatto, il Movimento è pronto a fare ricorso a un piano b. Ossia a ricorrere “ad account alternativi via Zoom e ad altri strumenti informatici” spiegano fonti qualificate. Scelta nodale, visto che le assemblee regionali e provinciali, previste tra il 23 e il 25 ottobre, saranno tutte via web. Nell’attesa, ecco Di Battista, con la sua agenda, “che spero vi sarà la possibilità di presentare agli Stati generali”, scrive paventando blocchi e ostacoli. Costruita con eletti del M5S ed esperti “anche non del Movimento”. Un testo che sa di candidatura. “Ma a me interessano i temi, nel post non parlo di capi politici o segreterie” risponde a chi lo chiama. Vuole che al centro ci siano le proposte: da “una corposa riduzione del carico fiscale” per piccole e medie imprese, alla legge sull’acqua pubblica. Per passare poi al salario minimo garantito e a una legge sulla prevenzione del suicidio, fino allo “stop ai finanziamenti pubblici alle scuole paritarie” e al ritiro del contingente italiano dall’Afghanistan. Ma ci sono anche cinque proposte “per il rafforzamento del M5S”, che misurano la distanza dalla gran parte dei big grillini. Perché l’ex eletto vuole “massimo due legislature per consiglieri regionali, parlamentari nazionali ed europarlamentari”. Proprio come Casaleggio.

L’ex deputato e il manager sono d’accordo su un altro punto: “Collocazione autonoma del M5S rispetto a destra e sinistra: a prescindere dalla legge elettorale, nel 2023 il Movimento si presenterà da solo alle Politiche”. E a celebrare l’asse con Milano, Di Battista chiosa: “Rousseau è il cuore del M5S, e va rafforzata per continuare a diffondere la democrazia diretta e permettere agli iscritti di pressare i portavoce”. Questa l’agenda, che fa rima con mozione. Dalla sua parte, Di Battista ha sicuramente Barbara Lezzi, Ignazio Corrao, Max Bugani e diversi eletti a livello locale. In serata, gli arriva il sostegno di alcuni parlamentari, come i deputati Alvise Maniero, Raphael Raduzzi, Francesco Berti e la senatrice Luisa Angrisani. Quasi una scelta di campo, nel M5S che ribolle.

© 2020 Editoriale il Fatto S.p.A. C.F. e P.IVA 10460121006