giovedì 17/09/2020DOMANI A BARI

di Luca De Carolis

Alla fine lo hanno convinto, e sarà un ritorno che può fare rima con azzardo. “Antonella Laricchia se lo merita” ha spiegato a chi in queste ore gli ha chiesto perché. Tanto è bastato ufficialmente ad Alessandro Di Battista per decidersi a tornare su un palco: e non potrà essere indolore, comunque vada. Non potrà essere una serata qualsiasi quella di domani, quando alle 21.30 l’ex deputato sarà in piazza Diaz a Bari per chiudere la campagna elettorale della candidata governatrice in Puglia dei Cinque Stelle assieme a Barbara Lezzi, senatrice pugliese a lui vicinissima. È stata Lezzi ad aiutare Laricchia a convincerlo, con una pioggia di messaggi e telefonate. Sufficiente per smuoverlo da settimane di (quasi) silenzio, chiuso in famiglia per la nascita del secondo figlio. Fermo anche per riflettere sul suo futuro politico, appeso a mille variabili: dall’esito delle urne del 21 settembre agli Stati generali, il congresso ancora senza data del M5S, fino alla guerra tra i big e Davide Casaleggio, che ha proprio in Di Battista l’unico maggiorente rimastogli accanto. Ma in poche ore l’ex deputato si è rimesso in gioco: prima con il sì all’evento in Puglia, poi ieri con un articolo su Tpi per il sì al referendum sul taglio dei parlamentari. “Ma Alessandro quando si deciderà a fare un post sul voto?” si chiedevano da giorni big ed eletti del Movimento, non esattamente benevoli. E il testo è arrivato, sotto forma di attacco frontale “all’establishment e alla monarchia editoriale degli Elkann” contro cui “bisogna votare sì”.

Di Battista morde “l’Ingegner De Benedetti”, il senatore dem Luigi Zanda e le Sardine, “pesci piccoli dell’establishment”. Invoca una legge elettorale con le preferenze. I 5Stelle leggono con sollievo, ma tutti parlano del palco di domani. “Di Battista vuole intestarsi un buon risultato in Puglia” è il siluro ricorrente. Basato sugli ultimi sondaggi ufficiali che davano Laricchia sopra il 15 per cento (ma lei punta almeno al 20). Eppure quelle cifre sono la lastra di ghiaccio su cui si muove l’ex eletto. Basta ascoltare alcuni veterani del M5S: “Alessandro rischia di rimetterci in ogni caso: se Laricchia andasse bene potrebbe far perdere il dem Michele Emiliano, e quindi a Di Battista darebbero la colpa di una sconfitta pesante anche per il governo. Se invece il risultato del M5S sarà deludente, diranno che non sposta più voti”. Ergo, “sarebbe stato meglio non andare”.

Anche per non rovinare il filo con Palazzo Chigi intessuto in queste settimane dall’ex parlamentare. Con Giuseppe Conte che si è convinto della sua lealtà al governo con il Pd. Ma la discesa in Puglia rischia di suscitare dubbi, ansie. E l’ex deputato lo sa. “So perfettamente che proveranno a darmi colpe non mie – ha detto Di Battista in alcuni colloqui –, ma non mi importa, Antonella ha lavorato e lavora bene, e va sostenuta”. Quindi rieccolo in piazza. E nel M5S già si chiedono cosa dirà sul governo e sul Pd. Luigi Di Maio ha fatto diverse date in Puglia, proprio come la sua fedelissima Laura Castelli. “Però non ha mai attaccato Emiliano” fanno notare. Come a dire che ha rispettato gli alleati. Invece il descamisado Di Battista è un’incognita. Sul palco di Bari proverà a prendersi una folla, in attesa di decidere se tentare di prendersi il Movimento. Ma dovrà stare attento a non inciampare.

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