domenica 24/05/2020

I lombardi sono stati privati del loro diritto alla salute
Finalmente qualcuno, il deputato Riccardo Ricciardi (M5S), ha pensato di svelare e denunciare la devastante prova di inadeguatezza e inefficienza fornita dal “Modello Lombardia di Sanità” nella gestione dell’emergenza pandemica. In aula si è subito scatenata la reazione rabbiosa dell’opposizione di destra (Lega, FI, FdI), che si è sentita “punta sul vivo”. Ma anche “a freddo”, nel corso della giornata, non si sono sentite voci di apprezzamento o almeno di solidarietà. Speculare sui morti? Forse sarebbe stato meglio anziché tacitare Ricciardi informare le persone sulle scelte fatte da Gallera e Fontana. In realtà, non potendo rovesciare la realtà dei fatti, la linea adottata è stata quella di non far terminare l’intervento all’onorevole Ricciardi, cui va tutta la solidarietà di quei lombardi che sono stati privati del loro diritto alla salute.
Albarosa Raimondi
Quanto è bella Roma senza i ristoranti turistici
In una Roma silenziosa ma non desertificata i ristornati del centro rimangono chiusi. Al Pantheon, in piazza Navona, in piazza Venezia le trappole acchiappa-turisti sono tutte disinnescate, nascoste dietro barricate di tavolini e ombrelloni chiusi, qualche stufa priva di bombola di gas e legata con una catena a quell’accrocco. Niente pizza da esposizione e pasta fresca in bella mostra, nessuno a far la guardia a gabbiani e piccioni che svolazzando distruggendo quelle composizioni di natura morta. I romani si guardano bene dal mangiare inquei ristoranti e prediligono posti meno belli pur di salvare lo stomaco. È solo una questione di buon cibo. Come sempre: prima la salute.
Giovanni Negri Brusciano
Una petizione per la stampa libera e gli editori puri
Buongiorno. Ho lanciato una petizione per una legge sugli editori puri che secondo me, contribuirebbe a una informazione libera. Non so se potete darmi una mano. Il link della petizione è il seguente: https://www.change.org/InformazioneLibera2020. Grazie, cordiali saluti e complimenti per il vostro prezioso quotidiano.
Luigi Cirillo
Troppi, e magari evasori, si lamentano dei bonus
Buongiorno, guardo quotidianamente i telegiornali: in particolare mi colpiscono i servizi sugli “imprenditori” in ginocchio che non riescono ad avere accesso agli aiuti pubblici. L’altro giorno al Tg3 era il turno di un parrucchiere per signore. Dopo lo sfogo dell’interessato, noto purtroppo sempre la mancanza di una domanda fondamentale: lei quanto ha dichiarato lo scorso anno? Credo che la maggior parte di quelli che si lagnano della scarsità e dei tempi degli aiuti farebbero mea culpa e si vergognerebbero davanti alla collettività nel caso in cui avessero contribuito poco, in passato, alle casse dell’erario.
Ugo Gentilini
Abbiamo ceduto al ricatto leghista del federalismo
L’ex presidente dell’Emilia-Romagna Vasco Errani si schermiva quando lo si chiamava “governatore”: “Mi ricorda Zorro, mi sembra un’americanata”. Il punto è che oggi le americanate piacciono, ma soprattutto, si è ceduto politicamente al ricatto del federalismo caro alla Lega: il termine “governatore” è una scoria radioattiva di quella stagione politica. Lo ricordava, e se ne doleva recentemente in tv, il giurista Sabino Cassese commentando la riforma della Costituzione del 2001: sosteneva che ci si è atteggiati a federalisti d’accatto senza averne le condizioni storiche e geografiche… Fra un po’ chiameremo “governor” il presidente Bonaccini per conseguenza dell’anglomania dilagante? Oh, yeah, Bonaccini for governor!
Angelo Ravaglia
La 194 è equilibrata: basta speculare sulle donne
Sono passati 42 anni dall’entrata in vigore della 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Una normativa liberale ed equilibrata, invidiata da tutti i Paesi europei, che ha marginalizzato ampiamente il ricorso alla piaga perniciosa dell’aborto clandestino. Ciononostante, ancora oggi, si levano voci aspramente dissonanti, che parlano incredibilmente di una legge “integralmente iniqua”. Marina Casini Bandini, presidente del Movimento per la vita, vorrebbe “un serio e profondo ripensamento della legge alla luce di una maggiore consapevolezza scientifica e razionale”. È convinta, nel suo acceso furore fondamentalista, che nel comportamento femminile prevalga una sorta di “abortismo radicale”, che comporta una “ambiguità” diffusa nei confronti della vita nascente. La presidente Casini dovrebbe avere maggiore rispetto della donna, del suo inoppugnabile diritto all’autodeterminazione, della sua autonomia morale.
Marcello Buttazzo
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