(Di Ruggero Delponte)Nel passato i soldati, quando erano giovani e stupidi, credevano a tutto quello che gli veniva detto ma poi invecchiando, si logoravano e sviluppavano una coscienza.

Gli eserciti ora usano i droni, dove l’operatore che uccide esseri umani facendo partire un missile con un bottone non è più coinvolto emotivamente né corre pericoli e magari prende un tè con i biscottini mentre i suoi compagni sono sul terreno sotto il fuoco, i mattoni o gli insulti del nemico.

Allo stesso modo oggi la politica, se non solo a livello comunale, non ha più bisogno di attivisti o passionari perché i voti, i grandi numeri, i partiti li ottengono con il controllo dei media e la manipolazione della verità.

I soldati, gli attivisti, servono solo a quegli eserciti o partiti che vogliono il controllo capillare del territorio, quindi dei comuni o al massimo delle regioni ma se questo tipo di controllo non è tra gli obiettivi primari i soldati e gli attivisti non sono asset strategici su cui puntare e quindi le risorse e l’attenzione strutturalmente a loro riservata sarà minima.

Diverso discorso sarà comunque per i generali o i politici in quanto l’apprezzamento della truppa o in campo politico il numero di preferenze aiutano gli avanzamenti di carriera personali e del proprio staff.

Tutto questo è la scoperta dell’acqua calda ma alcuni per capirlo si devono scottare.

Ruggero Delponte