Il governo delinea il piano per far ripartire le attività Lo sblocco dal 4 maggio, nessuna apertura anticipata

Paolo Russo
roma
Ancora qualche dettaglio da mettere a punto ma oramai il decreto che inaugura la fase 2 è pronto ed è segnato dalla linea della prudenza, sostenuta fino all’ultimo dal ministro della salute Roberto Speranza. Anche se il 4 maggio finirà la clausura per gli italiani, che torneranno a potersi muovere dentro i confini della propria regione, senza doversi giustificare con i moduli di autocertificazione. Da rispolverare solo nel caso si debbano varcare i confini regionali per motivi improrogabili di lavoro o di salute. A sciogliere gli ultimi nodi è stato ieri sera l’incontro tra il governo e i rappresentanti della maggioranza giallorossa, anche se resta da riempire qualche casella nel calendario delle riaperture, tipo la data utile per far riaprire i parrucchieri e gli stabilimenti balneari. Per questo l’atteso provvedimento potrebbe slittare a domenica, se non oltre. Ma il dado oramai è tratto. Tanto per cominciare nonostante il pressing delle associazioni d’impresa nessuna fabbrica riaprirà i cancelli lunedì prossimo. Il 4 maggio, come previsto, riaprono le imprese manifatturiere, con auto e tessile in testa, i cantieri edili e una serie di servizi. Saracinesche ancora abbassate invece per tutti i negozi. Ad alzarle una settimana dopo, l’11 maggio, saranno quelli che vendono quel che le fabbriche hanno ripreso a produrre. Quindi negozi di abbigliamento e scarpe, di arredamento, concessionari di auto e moto. Un’altra settimana ancora per vedere come va con i contagi e ad aprire saranno tutti gli altri. Forse anche i parrucchieri, che secondo le tabelle dell’Inail sono tra le categorie più a rischio, ma che a gran richiesta degli italiani potrebbero tornare a impugnare le forbici, per usarle solo su una chioma alla volta. Per bar e ristoranti, oltre che per gli stabilimenti balneari, se ne riparlerebbe addirittura a giugno, anche se il take way sarà consentito a partire dal 4 maggio. Per questa data riaprono anche i parchi, dove si potrà passeggiare o fare sport ma sempre senza creare assembramenti e mantenendo la distanza di sicurezza. Anche i negozi alla loro riapertura dovranno rispettare regole molto rigide. Quelli di oltre 40 metri quadri dovranno regolare l’ingresso dei clienti per fare in modo che all’interno non si ritrovino più di 4 persone. Quelli più piccoli dovranno limitarsi a un esercente e un cliente, sempre a distanza di sicurezza. Per grandi e piccoli saranno poi suggeriti i dispenser di gel igienizzante, che insieme alle mascherine potrebbero essere obbligatori per i negozi di abbigliamento. Probabile che la mascherina diventi obbligatoria anche per tutti i clienti. Come lo sarà nei luoghi di lavoro e sui mezzi pubblici. Tornando al tema delle uscite la passeggiata sarà consentita anche a bambini e anziani, accompagnati al massimo da una persona. Ancora da decidere se per under 12 e over 70 le uscite debbano avvenire dentro una fascia protetta 10,30-18 per evitare le ore di punta del tran tran casa-lavoro. E mentre l’Iss annuncia a breve nuove zone rosse a livello di singolo comune, oltre le 106 già istituite in 9 regioni, Speranza si prepara a rafforzare le strutture sanitarie, soprattutto nel territorio. Il piano c’è già: 2 miliardi per stabilizzare i 15 mila letti di terapia intensiva e sub intensiva nei Covid hospital e oltre un miliardo per assumere 5mila infermieri per l’assistenza a domicilio dei contagiati meno gravi. Sempre che via XX settembre apra i cordoni della borsa. —