Reparto chiuso, sanificazione e malati trasferiti Toti in visita: ci aspettiamo un aumento dei contagi

ELENA ROMANATO
SAVONA
Un centinaio di sanitari in sorveglianza, dopo la chiusura della Degenza Dimi (Degenza in medicina interna), reparto dove è transitato uno di pazienti attualmente ricoverato per coronavirus alle Malattie infettive.
Il reparto è stato temporaneamente chiuso e l’Asl ha iniziato ieri il processo di sanificazione in base a tutti i protocolli previsti dalla normativa del Ministero. Una ventina tra medici, infermieri e operatori sociosanitari del Dimi sono stati messi sotto sorveglianza attiva. I pazienti che erano ricoverati sono stati temporaneamente trasferiti al settimo piano dove si trovava il reparto di Neurologia (Neurologia a sua volta è stato sgomberato e trasferito al Day Surgery giorni fa).
Intanto si va verso lo stop delle operazioni programmate negli ospedali della provincia. Con la sospensione degli interventi programmati, per liberare spazi di degenza in caso dovessero aumentare i contagi da Covid-19, saranno garantiti gli interventi urgenti, quelli non differibili per i malati oncologici, i parti e la chirurgia ambulatoriale. Lo stop potrebbe scattare già da domani, tutto dipenderà da quello che succederà nelle prossime ore e da come evolverà la situazione. Dal 16 marzo si fermerà l’accesso diretto alla radiologia di Savona e Cairo, dove gli esami verranno effettuati soltanto su prenotazione. Il punto della situazione per l’Asl2 è stato fatto ieri al San Paolo dal presidente della Regione Giovanni Toti, dell’assessore alla Sanità Sonia Viale e il consigliere della Regione Paolo Ardenti che hanno incontrato il commissario straordinario Paolo Cavagnaro e alcuni primari dell’Asl come quello del reparto di Malattie infettive Marco Anselmo, il primario del 118 Salvatore Esposito, responsabile del Dipartimento Rianimazione Brunello Brunetto e il responsabile della Direzione medica dei presidi ospedalieri Luca Garra. Decisive saranno le prossime ore. «Abbiamo ringraziato gli operatori, medici, operatori sanitari infermieri e tutto il personale della Asl2 che è stata la prima investita dal contatto con il Virus – ha detto Toti – gestendo le situazioni più complesse, come quelle di Alassio, Laigueglia e Finale Ligure. Abbiamo fatto il punto con l’assessore Viale e direttore generale e tutti i responsabili dell’Asl2 sul piano di incremento dei posti letto per affrontare quello che immaginiamo sarà un’espansione del contagio. Tutto ce lo fa presagire anche gli ultimi numeri di casi in crescita. Bisogna tenere i nervi saldi, contenere quanto possibile il virus e predisporre le terapie intensive per chi ne avrà bisogno nei prossimi giorni. Speriamo di poter assumere al più preso personale di rinforzo ma avremo bisogno di personale specializzato».
Nell’ultima giunta l’assessore Viale ha portato il piano che prevede interventi più snelli e veloci per le Asl per fare fronte alla gestione della sanità con il Covid-19.
I sindacati intanto continuano a fare pressione per la dotazione dei dispositivi medici e in particolare mascherine, soprattutto per infermieri e operatori sociosanitari, costantemente a contatto con i pazienti. Dopo le 5mila mascherine donate dalla Protezione civile e altre 20 mila già consegnate, Alisa ha fatto un ordine d’acquisto di 100 mila mascherine che verranno gradualmente distribuite al personale delle varie Asl. Proprio perché le prossime ora saranno quelle fondamentali per la sanità l’Asl insiste perché non si affollino i pronto soccorso (e nemmeno laboratori analisi) ma in caso di sospetti sintomi da Cvid-19 ci si metta in contattocon il proprio medico di famiglia che darà le indicazioni . —
