domenica 01/03/2020

MATTONE E AFFARI

LA RETATA – MAGGIORANZA A PEZZI MENTRE ORLANDO PREPARAVA IL RIMPASTO DI GIUNTA. IL “GRUPPO” LOTTIZZAVA IN DEROGA AL PIANO REGOLATORE

Di mattina stavano dietro una scrivania del Comune, di pomeriggio gestivano un comitato d’affari con consiglieri comunali, imprenditori e professionisti per indurre il Comune a lottizzare aeree edificabili in deroga al piano regolatore. E a confermare l’intreccio di affari e corruzione questa volta è un boss mafioso pentito, Filippo Bisconti, capo mandamento di Misilmeri e Belmonte, finito in carcere un anno fa nell’inchiesta Cupola 2.0, che frequentava lo studio di uno degli arrestati, circostanza che il presidente dell’Antimafia Nicola Morra definisce “inquietante”.

Alla vigilia del rimpasto di giunta un terremoto giudiziario scuote palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo: con il blitz Giano Bifronte, così chiamato dal ruolo double face degli impiegati pubblici, Mario Li Castri e Giuseppe Monteleone, all’alba di ieri mattina carabinieri e guardia di finanza hanno disposto gli arresti domiciliari per i consiglieri comunali di Palermo Sandro Terrani, 51 anni, di Italia Viva, e Giovanni Lo Cascio, 50 anni, del Pd, entrambi della maggioranza che sostiene Orlando: il primo capogruppo e membro della commissione Bilancio, il secondo capogruppo e presidente della commissione Urbanistica. Le indagini sfiorano i fedelissimi di Orlando: il gip sottolinea “la strettissima contiguità che, nonostante le recenti vicende giudiziarie che lo hanno riguardato, continua a legare Li Castri all’assessore Emilio Arcuri”, firmatario della delibera incriminata, che Orlando, fino alla tarda mattinata di ieri, aveva confermato in giunta: “Ho firmato con il mal di pancia”, ammette Arcuri intercettato. E parlando con l’addetto stampa Pietro Galluccio aggiunge: “Sono deliberazioni che riguardano programmi costruttivi che si possono realizzare a norma di legge, tant’è che quando l’amministrazione comunale fece un bando, io ero allora nel cda di Amg con Mario Li Castri e ho detto: minchia, ma che c’era bisogno di fare il bando? Un privato se vuole si fa sotto, no? Di disturbare tutta questa pubblicità, non ne capivo il senso”.

Nel pomeriggio è stato lo stesso Arcuri, sembra non indagato, a fare un passo indietro, per “ragioni di sensibilità politica e al fine di evitare qualsiasi strumentalizzazione che possa nuocere all’operato di questa amministrazione”. Con i due consiglieri comunali, definiti dal gip Michele Guarnotta “del tutto inconsapevoli dell’importanza del ruolo rappresentativo loro attribuito e dediti a ricercare nuove occasioni di guadagno mettendo in vendita le proprie funzioni pubbliche”, sono stati arrestati i funzionari comunali Mario Li Castri, 56 anni, ex dirigente dell’area tecnica, e Giuseppe Monteleone, 59 anni, già capo dello Sportello Unico Attività Produttive, l’architetto Fabio Seminerio, 57 anni, e gli imprenditori Giovanni Lupo, 77 anni e Francesco La Corte, 47 anni, accusati, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione e falso ideologico in atto pubblico nel contesto di una lobby che “spingeva” tre progetti per la lottizzazione di aree industriali dismesse (via Maltese, via Messina Marine e via San Lorenzo) per realizzare 350 unità abitative che il consiglio comunale bocciò il 7 novembre scorso. “I miei… il mio guadagno c’è… – dice intercettato Monteleone – lì c’è la fine del mio guadagno… altri 100-150 mila euro, questi mancano, più 15mila euro di quel bastardo che appena lo vedo gli do un calcio nella palle”.

Per i funzionari Li Castri e Monteleone, scrive il gip, “sarebbe pericoloso per il buon andamento della macchina comunale continuare ad affidare funzioni di rilievo a due soggetti palesemente inclini a delinquere”. Precisazione non peregrina, visto che Mario Li Castri, già arrestato con Monteleone per corruzione (nel marzo 2018 sono stati condannati entrambi a due anni, in primo grado per una lottizzazione abusiva dove abitano), quand’era già stato rinviato a giudizio era stato nominato dirigente e membro del consiglio di amministrazione della società del gas Amg.

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