
La Finanziaria ha ripristinato lo “stipendio” che Delrio aveva abolito. La novità approvata da tutti i sindaci
ELENA ROMANATO
SAVONA
Torna l’indennità per i presidenti delle Provincie e a quello di Palazzo Nervi avrà uno «stipendio» di 4 mila 508 euro lordi mensili (54 mila euro l’anno).
Gli emendamenti approvati alla legge di bilancio reintroducono lo stipendio abolito cinque anni fa dalla legge Delrio, che aveva imposto pesanti tagli ai bilanci degli enti provinciali. Essendo per legge sindaci, i presidenti di Provincia si dovevano far bastare l’indennità da primi cittadini. Il presidente provinciale, Pierangelo Olivieri, primo cittadino di Calizzano, finora ha infatti avuto diritto solo allo «stipendio» da sindaco. Ora, in base all’emendamento, gli spetta un’indennità pari a quella prevista per il sindaco del capoluogo, erogata a partire dal mese di gennaio. Ma le due indennità, di primo cittadino e presidente di Provincia non sono cumulabili e Olivieri ha dovuto scegliere, optando per quella di presidente di Provincia, più consistente rispetto allo «stipendio» di un comune come Calizzano.
«E’ un emendamento alla legge finanziaria – spiega il presidente Olvieri – dopo un lavoro fatto dall’Upi, Unione province italiane. L’applicazione della legge è automatica e in consiglio è stata approvata la variazione di bilancio. Prima della votazione ho fatto un intervento spiegando che intendevo astenermi visto che la pratica mi riguardava. Ma dopo una discussione condivisa, con tutti i presenti favorevoli, ho partecipato al voto».
La modifica al bilancio per la nuova spesa era all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio provinciale come «variazione al bilancio di previsione 2020-2022» nella pratica insieme alla variazione per coprire alcune delle spese di somma urgenza in seguito ai danni del maltempo dello scorso novembre. L’emendamento è stato approvato all’unanimità dai consiglieri provinciali, con un voto bipartisan di quelli di centrodestra e di centrosinistra. Una spesa nuova per l’ente sotto «osservazione» della Corte dei conti per ciò che riguarda la pratica di restituzione dei premi che erano stati dati ai dirigenti e ai dipendenti negli anni 2006-2011 ritenuti illegittimi. Nell’ultima relazione i giudici contabili hanno evidenziato che Palazzo Nervi, per ciò che riguarda i 500 mila euro di premi dei dirigenti, rischia di non rispettare gli 11 anni previsti per la restituzione. —
