
ilario lombardo
roma
L’ultima sua uscita, su Facebook, se la sono scambiata in chat: «Il coronavirus cinese non è sfortuna, è crudeltà verso gli animali». Faccette, risate, qualcuno che scrive: «Ma come pensiamo di poter vincere con una che scrive queste cose!». Alice Salvatore, l’autrice del post finito nel mirino, non è molto amata tra gli eletti del M5S. Di sicuro non la amano i colleghi grillini sul territorio e i parlamentari che da settimane trattano per ottenerne il passo indietro e convergere assieme al Pd sulla candidatura civica del giornalista del Fatto Ferruccio Sansa.
Un pezzo di identità del M5S si giocherà a breve, alle prossime elezioni. In due regioni soprattutto, la Liguria e la Campania. Sono le uniche due che danno, sondaggi alla mano, qualche chance di rivedere a livello locale l’alleanza nazionale. Ma come sempre le cose non sono così semplici. I 5 Stelle sono spaccati e litigano tra di loro. In Liguria per evitare il bis di Giovanni Toti, c’è chi in segreto parla con il Pd. Salvatore però non vuole mollare la presa e conta sulla sua fedeltà a Davide Casaleggio e a Luigi Di Maio: «Abbiamo votato su Rousseau, abbiamo scelto un candidato. E infatti io sono qui. Dubito che Toninelli sappia chi sia Sansa». In realtà Danilo Toninelli sa benissimo chi è. L’ex ministro, incaricato di seguire le singole partite regionali, ieri ha incontrato a Roma i parlamentari liguri. La richiesta è stata di prendersi un momento di riflessione. Il regolamento prevede che il capo politico possa indicare un candidato civico sul quale costruire delle alleanze. Tra qualche giorno, forse mercoledì, si rivedranno, alla presenza di Salvatore e dl reggente Vito Crimi. Il pressing per unire attorno al nome di Sansa Pd e M5S sta diventando fortissimo. A favore della sua candidatura si è mossa la comunità di Don Gallo, e hanno aderito intellettuali, artisti e scrittori come Lella Costa, Maurizio Maggiani, Dario Vergassola, Gino Paoli, Dacia Maraini, il sociologo Marco Revelli, il vignettista Vauro. Figlio dell’ex sindaco di Genova Adriano, Sansa fu tra i nomi sondati già anni fa dai grillini e dalla sinistra. Nel Pd il vicesegretario Andrea Orlando sarebbe favorevole. Lo sono meno i renziani. In ogni caso, i dem fanno sapere che il nome deve essere espressione del M5S. «Anche per le sue inchieste sul Pd- dice il senatore del M5S Matteo Mantero – Sansa ha dimostrato un’intransigenza che mi dà garanzie per un’eventuale convergenza dei democratici».
E in Campania? Lì è il Pd a dover compiere una scelta. Se non si fa da parte Vincenzo De Luca, «non cominciamo neanche a parlarne» spiega il senatore Andrea Cioffi. Nella regione di Di Maio, dove però è anche forte la componente di sinistra ambientalista di Roberto Fico, arriverà Crimi per parlare con attivisti ed eletti. Il sogno è candidare il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, paladino napoletano contro la Terra dei Fuochi.
In Puglia, invece, l’esperimento giallorosso sembra essersi già andato a schiantare contro il governatore dem uscente Michele Emiliano. La maggioranza si presenterà a pezzi. Italia Viva di Matteo Renzi, Pd e M5S: tutti contro tutti contro di lui. Poi a Roma a governare assieme. —
