domenica 05/01/2020
LE DENUNCE DEL M5S E DEI CRONISTI LOCALI: IN LIGURIA INTERRUZIONI, BIRILLI E CARTELLI, MA POCHI EVIDENTI AVANZAMENTI NEI LAVORI

“Cantieri deserti. È inaccettabile: le autostrade liguri ormai sono costellate di birilli, corsie chiuse, cartelli di ogni genere. Ma poi spesso non vedi operai al lavoro. Che cosa sta succedendo?”. Alice Salvatore, consigliere regionale M5S, pone una domanda che nelle ultime settimane molti liguri si sono fatti. Tra gli altri anche Maurizio Rossi, ex senatore eletto con Scelta Civica, che dalla sua emittente tv Primocanale ha più volte chiesto spiegazioni ad Aspi: “In tanti ci domandiamo perché le autostrade della Liguria siano piene di cantieri, ma spesso capiti di non vedere nessuno che ci lavora. Il dubbio è lecito: viene da chiedersi se Autostrade non riduca la circolazione a una sola corsia soltanto per alleggerire i viadotti del peso delle auto perché ci sono dei problemi strutturali. Ma si potrebbe anche pensare che i lavori procedano a rilento perché non si investe a sufficienza. Più volte abbiamo chiesto chiarimenti, ma non abbiamo ricevuto informazioni adeguate”.
Rossi si occupa di autostrade già dai tempi del suo impegno in Senato: “In Commissione eravamo riusciti a diminuire dal 40 al 20 per cento la quota dei lavori che le concessionarie potevano affidare in house, cioè a società del gruppo. Ma poi la modifica, essenziale anche per la sicurezza e la corretta manutenzione, fu bocciata”.
Nei mesi scorsi Autostrade aveva annunciato un “piano eccezionale” di interventi in Liguria: si era parlato di 105 cantieri per un totale di quasi 9 milioni di investimenti. Meno, aveva notato qualcuno, di quanto previsto come liquidazione per l’ex amministrazione delegato Giovanni Castellucci al quale erano destinati 13 milioni (Autostrade, però, ha recentemente bloccato il pagamento della seconda tranche che doveva essere corrisposta a inizio gennaio).
Ma il dubbio, come ha verificato il cronista nelle scorse settimane, resta: sulla A7 tra Genova e Milano in diversi cantieri non erano visibili operai. Stessa scena sulla A10, la Savona-Genova. Autostrade respinge gli addebiti: “Se non si vedono operai, non significa che i lavori non siano in corso. Talvolta gli addetti stanno lavorando in zone non visibili, come alla base dei viadotti o nei cassoni posti sotto la sede stradale. Altre volte è una semplice questione di turnazione”.
I Cinque Stelle hanno deciso di presentare un esposto sulle autostrade liguri alla Procura. Tra gli episodi citati nel documento c’è il recente crollo di una parte della volta della galleria della A26 (Genova-Gravellona Toce) in prossimità di Masone: “L’ultimo crollo conferma una situazione fuori controllo quanto meno per la manutenzione, ma anche per la prevenzione in riferimento al rischio idrogeologico e idraulico… Un utente, nei giorni precedenti il crollo, aveva segnalato infiltrazioni d’acqua dalla volta senza che vi fosse un pronto intervento del gestore”. Ma il nodo dell’esposto è un altro: il concedente, cioè lo Stato, dovrebbe poter svolgere i controlli di sicurezza, mentre in Italia le verifiche finora sono state svolte da società del gruppo Autostrade (Spea). E anche oggi, dopo le inchieste, Aspi ha deciso di affidarsi a soggetti terzi, sempre però indicati dal concessionario.
Il M5S nell’esposto ricorda una direttiva europea in cui si stabilisce che “gli Stati membri adottano le misure necessarie affinché le strade aperte al traffico siano soggette a ispezioni di sicurezza al fine di individuare le caratteristiche connesse alla sicurezza stradale e di prevenire gli incidenti”. Ecco la questione: “La Direzione generale” del ministero delle Infrastrutture “non è mai stata in grado di svolgere un efficace monitoraggio su tutte le infrastrutture (viadotti e tunnel) che rientrano nelle concessioni dei 19 gestori autostradali”.
È lo stesso concetto più volte ripetuto da Francesco Cozzi, procuratore di Genova: “Non è possibile che sia la società concessionaria ad affidare le verifiche tecniche. Non era sensato che fosse una società controllata a compierle, ma non è opportuno nemmeno che siano svolte da terzi selezionati dal concessionario”. In sostanza: a controllare deve essere il concedente (lo Stato) o un soggetto indicato dal ministero, perché alla base delle verifiche devono esserci gli interessi del proprietario delle autostrade. Quindi la sicurezza degli automobilisti e la conservazione delle opere.
Intanto, però, in Liguria l’attenzione resta concentrata su questo weekend: il 6 sarà la giornata del grande rientro e il 7 si attendono centinaia di tir diretti ai porti di Genova e Savona. La riapertura della galleria Berté dovrebbe, però, arrivare tra martedì e mercoledì prossimi.
