Pubblicato su 30 Ott 2019 

(Roberta Labonia) – Ve lo ricordate il forzista Scaiola, l’ex Ministro dell’Interno di Berlusconi, quello che dichiarò che parte del costo di una casa vista Colosseo gli fu versata da terzi a sua insaputa? 1,1 milioni di euro, mica bruscolini. Ebbene, dopo aver visto decadere per prescrizione un processo che lo vedeva imputato per corruzione, (altro che assoluzione come spacciarono i media a suo tempo! ) e essere riuscito, nonostante tutto, a farsi eleggere come Sindaco di Imperia, (per gli italiani la fedina penale di un politico è un dettaglio), è di nuovo finito sotto processo a Reggio Calabria per aver favorito la latitanza, tutt’ora in corso, del suo compagno di partito Amedeo Matacena, condannato a 3 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Non solo! Ora esce fuori, nel pressoché totale silenzio dei media, che avrebbe anche favorito la latitanza dell’altro forzista, il pezzo da 90 Francesco Dell’Utri, oggi ai domiciliari per motivi di salute, anche lui condannato a 7 anni per lo stesso reato.

Questo è il profilo di 3 degli uomini, fra i più rappresentativi (sulla qualità sorvoliamo), del partito di Berlusconi, uno che, fra un processo Ruby e l’altro, portatore insano di un megagalattico conflitto d’interessi e noto anche per aver dato il via alla moda del mercato delle vacche in Parlamento, ha tenuto in ostaggio il Paese per circa 20 anni, presidiando ben 4 Governi.

A distanza di quasi altri 10 di anni, la parte da leone che fu di Forza Italia e del suo frodatore fiscale di Arcore (ancora oggi sotto indagine, questa volta per le stragi mafiose del ’93), il ruolo di protagonista della scena politica se lo sta avocado a sé la Lega di Salvini, anche questa farcita di punti oscuri e di uomini dal basso profilo etico, a cominciare dal suo padre fondatore, l’Umberto Bossi. Scandali internazionali, fondi sottratti allo Stato, contiguità mafiose, indagati, processati e condannati, ne continuano a costellare la storia, anche recentissima.

E in questa graduatoria di de-merito la Lega, (al netto dell’inarrivabile partito di Berlusconi), non è sola, forse è addirittura battuta dal partito democratico; arduo, anche di questo, contarne tutti gli scandali e i processi (vi dice niente la “sanitopoli” umbra ed il vergognoso mercimonio dei bimbi di Bibbiano?). Le condanne, anche recenti, che hanno toccato i suoi uomini. Fatti che non hanno impedito ai Dem di tornare ad essere il secondo partito dopo la Lega.

Eppure in questo scenario, che pur sintetizzato all’estremo, fotografa l’Italia degli ultimi 30 anni (e solo perché non voglio tornare indietro agli scandali democristiani e socialisti che segnarono la caduta, con l’avvento di Mani Pulite che stronco’ “tangentopoli”, della prima Repubblica), c’è stato un momento che gli italiani (ma proprio un momento eh!), evidentemente sopraffatti da tanta orgia di connivenze e corruzioni, hanno dato di matto e hanno portato il Movimento 5 Stelle al governo del Paese. Un Movimento che era nato nelle piazze solo 10 anni prima e che da soli 5 stava in Parlamento.

Che azzardo, verrebbe da dire col senno di poi. Tipi strani queste donne e questi uomini del Movimento 5 Stelle. Gente comune che aveva risposto alla chiamata di un comico che spargeva vaffa a destra e a manca e ad un imprenditore semisconosciuto, ermetico e visionario. Gente, questa del Movimento, che non si fa chiamare “onorevole” ma portavoce, che si professa postideologica (termine sconosciuto ai più), che si taglia lo stipendio e i privilegi ma non solo i suoi, anche quelli dei loro colleghi “onorevoli” e che ragiona fuori dai vecchi schemi del pensiero politico. Per loro grillini scendere a patti con la Lega piuttosto che con il Pd non fa differenza, vanno dicendo che ciò che preme loro è tradurre in legge provvedimenti solo ed esclusivamente nell’interesse della collettività. Tant’è vero che hanno partorito roba come il Reddito di Cittadinanza, il Decreto Dignità, e il Fondo truffati dalle banche. Roba che favorisce i poveri, i lavoratori precari e la gente comune gabbata dal sistema, mica gli amici. Guai a chiedergli favori a ‘sta gente, farebbero arrestare pure la madre. Roba da matti…

Ha cominciato ha girare voce che non abbiano sponsor ‘sti grillini, se non i cittadini che li sostengono e, addirittura, che non siano ricattabili, e pare sia vero. Pensate, nessuna macchia nelle loro fila, chi dei loro ha sbagliato (pochissimi), l’ hanno cacciato via subito, senza se e senza ma, mica hanno aspettato i processi. Hanno addirittura promosso il carcere ai grandi evasori, quelli da 100mila euro in su, sai quanti ce ne stanno in Italia? E li son cominciati i guai seri per loro. Troppo strani, troppo marziani, questi personaggi, devono aver pensato gli italiani, saranno mica una setta? E infatti, neanche 2 anni dopo averli fatti diventare il primo partito d’Italia…. puff!… come una cenerentola qualsiasi dopo lo scoccare della mezzanotte, i miei connazionali li hanno relegati nelle ultime file dei consensi.

Meglio ritornare in terreno sicuro, avranno pensato, nel rassicurante mondo dei furbi, almeno quelli si conoscono, sai come la pensano, e poi, visto mai si rimedia una raccomandazione?