(Franco Caminiti) – Stilare un contratto non è cosa facile, perché bisogna pensare alla situazione attuale ed immaginare i risvolti futuri di ogni parola. In pratica le utilità dell’oggi potrebbero causare disastri nel lungo termine. E’ quello che sta succedendo ai 5 Stelle i quali, al momento della stesura del contratto con la Lega, avrebbero dovuto scrivere ‘NO TAV’, così, tutto maiuscolo, senza tergiversare, senza concedere, senza rimandare a ulteriori analisi costi/benefici che, si sa, sono sempre pilotabili o, quanto meno, soggettive. Siccome non ho ragioni di sospettare una malafede da parte dei grillini, cioè che si siano venduti alle lobby’s degli appalti (avrebbero dimostrato di essere scaltri, cosa che, invece, non sono affatto), allora devo riscontrare che abbiano, alla stesura del contratto, mostrato una imperdonabile ingenuità. Salvare la faccia adesso, con la storia di mettere ai voti il TAV, è un escamotage altrettanto ingenuo e incoerente, un ‘lavarsi le mani’ scaricando sul senato una responsabilità già mal gestita in sede di accordi di Governo. (Perino, leader dei no TAV, l’ha detto chiaro che è ‘una presa in giro’. E Perino, lo conosco personalmente, è persona seria!”).

Ed è questa incoerenza, ed il tentativo di camuffarla, che sta facendo perdere credibilità al Movimento che soccombe sotto i colpi di maglio di una Lega pilotata da squali, il cui scopo principale nell’andare al governo era proprio il ‘fare il TAV’. Altro che migranti, ONG, porti chiusi, e decreto sicurezza bis che alla fin fine non modifica nulla di sostanzioso, non ferma gli sbarchi, non rende più sicure le nostre vite. Lo scopo della Lega era ‘fare il TAV’, arginare in questo i 5 Stelle che ne avevano fatto il loro cavallo di battaglia, salvaguardare gli interessi delle grosse aziende appaltatrici. Punto. Un punto da perseguire anche con la menzogna: non è vero che ci sono penali da pagare, non è vero che la Francia vuole il TAV, non è scritto da nessuna parte che l’Europa ha aumentato la percentuale degli stanziamenti, non è vero che il TAV sarà utile, assolutamente no. E mentre se ne verificherà l’inutilità, buona parte del territorio della Val Susa sarà coperto di mezzi per il movimento terra, montagne di macerie, materiali di risulta, accampamenti, ecc. E ancora il TAV non sarà entrato in funzione, la galleria non sarà ancora terminata, che purtroppo la gente comincerà a morire di amianto, un’altra tragedia come l’Eternit.

Ebbene: oggi sapremo. Se il TAV si farà sarà il tracollo dei 5 Stelle che ripartiranno da capo, spero ‘stavolta con consulenti validi, e risaliranno la china nella speranza che i dirigenti facciano tesoro degli errori di questo annus orribilis. Se, invece, per chissà quale meccanismo di accordi di veti incrociati o uscite dall’aula, si dovesse abbassare il quorum, e passasse l’emendamento 5 Stelle, sarebbe la fine del Governo. O il naturale ridimensionamento di Salvini (i suoi ricchi e potenti sponsor non gliela perdoneranno), qualora, malgrado la botta da ko, dovesse decidere di portare avanti il contratto coi 5 Stelle, andare avanti col Governo, pur di non perdere la poltrona di ministro degli interni, nella logica del ‘e quando mi ricapita?’

P.S: e Conte? Se vince il SI TAV, si sarà avvicinato alla Lega con i benefici che ne deriveranno a livello personale. In ogni caso non è più espressione dei 5 Stelle, qualora mai lo sia stato!