(di Paola Zanca – Il Fatto Quotidiano) – “Io son qua all’ombrellone, eh”. Come se lo stesse lasciando nelle mani degli animatori, papà Matteo si premura di far sapere che al loro ritorno lo troveranno lì, sul lettino vista mare. Ma Matteo è un papà speciale, fa il ministro dell’Interno. E l’animazione, sulla spiaggia di Milano Marittima, oggi a suo figlio la fa la Polizia di Stato: un giro sulla moto d’acqua blu, alla guida un agente in divisa da mare. Sarebbe rimasto un innocente pomeriggio tra colleghi del Viminale , se non fosse per la telecamera del giornalista Valerio Lo Muzio, videomaker per Repubblica, che ha immortalato la scena e resistito per tre minuti buoni alle pressioni degli agenti che volevano interrompesse la registrazione. Non gli hanno mostrato un tesserino, erano in bermuda, a petto nudo: “Non lo riprendere adesso che sta in acqua”, attaccano bottone mentre Federico sale a bordo della moto d’acqua. Ma la cortesia passa in fretta: “Mi stai prendendo per il culo? O l’abbassi o te la leviamo”, dicono a Lo Muzio che pure sta riprendendo in un luogo pubblico. “Sono moto della polizia”, insiste la scorta del ministro. Il bolide intanto è oltre le boe. “Non riprenda la moto della polizia, viola la privacy”, intima l’agente in costume. “Glielo dico da poliziotto”. Perché? “Perchè mette in difficoltà tutti quanti noi”. Il divieto vale solo per il mezzo che sta navigando, non per quello parcheggiato sulla battigia: “Chi c’è a bordo?”, domanda il giornalista. “Un collega”, risponde il poliziotto. Che arriva a negare l’evidenza: “È da solo”. E perfino ad aggiungere: “Io non mi sono identificato come un poliziotto”. Infine, di fronte alle rimostranze di Lo Muzio, minaccia: “Se vuoi vieni con me, mi qualifico e ti dico chi sono”. Più tardi, Matteo Salvini dirà che si è trattato di un “errore mio, da papà” e si preoccupa del fatto che “nessuna responsabilità venga data ai poliziotti”, visto che la Questura di Ravenna ha già avviato “accertamenti”. “Spero che non paghino loro”, fa trapelare anche Luigi Di Maio, che si guarda bene dal commentare in chiaro la vicenda. L’unico 5 Stelle a sbilanciarsi è Carlo Sibilia, che al Viminale è sottosegretario: “Anche a me piacerebbe passare una giornata al mare con i nipotini: peccato che uomini dello Stato debbano usare il tempo per queste cose”.