domenica 12/05/2019

È il momento giusto per “la nuova sinistra”

Quando è nata la Lega con “Roma ladrona” era un momento politico simile a quando è emerso il M5S: esplosioni di protesta popolare che dovevano contenere le esuberanze di una politica incapace e corrotta. Però il Movimento 5 Stelle nasce per l’inadeguatezza della Lega, di Bossi prima e di Salvini dopo, che si era amalgamata all’andazzo corrente, un sasso nell’acqua stagnante che non ne ha mosso il pelo. Pensare oggi che l’elettorato del movimento latente nel 50% degli assenteisti faccia preferire Salvini al posto di Conte e Di Maio è un controsenso in cui spera tutta l’opposizione, compreso il Pd che è morto dal 4 marzo. “La Nuova Sinistra” deve ancora nascere, stiamo aspettando, e questo è il momento giusto. Quando capiranno che in democrazia è il popolo la forza e l’anima del partito?

Omero Muzzu

 

Un governo nato per necessità e condizionato dalle europee

Che le liti sarebbero continuate anche dopo la revoca dell’incarico a Siri era scontato. Che sarebbero state più virulente c’era da attenderlo, data la rivincita pretesa da Salvini, ed espressa subito con la pretesa di attuazione del Tav e dell’abbassamento delle tasse, in primis.

Orbene, di questo spettacolo noioso di liti a gogò la responsabilità non è tutta da attribuire al governo gialloverde, stante la palese assenza di una alternativa per mancanza di una diversa e/o qualsiasi maggioranza. Sarà, dunque, l’esito del voto europeo a decretare la fine o la continuità della coalizione di governo tra Lega e 5 Stelle, e si attende anche prima del voto che il Pd di Zingaretti dica con chi vorrebbe governare, anziché sparlare della inefficienza di questo governo.

Basterebbe, infatti, un’apertura al dialogo col M5S da parte del Pd per mettere in movimento la costruzione di una nuova maggioranza grazie al (e nei limiti del) voto europeo.

Altrimenti l’alternativa potrebbe essere quella di un centrodestra a guida Salvini con conseguenze imprevedibili per il nostro Paese.

Luigi Ferlazzo Natoli

 

Casal Bruciato, perché la polizia ha lasciato fare?

Le tristi immagini di quel che è avvenuto a Casal Bruciato portano necessariamente a delle riflessioni. Innanzitutto è incomprensibile come le forze dell’ordine, pur presenti sul luogo, possano lasciare che un gruppo di fanatici ed esagitati, esponenti di movimenti neofascisti, arrivino a circondare la famiglia rom, a minacciarla e insultarla così da vicino, mentre sta esercitando semplicemente un suo diritto. La stessa polizia che alle manifestazioni usa metodi molto più spicci quando si tratta, ad esempio, di evitare che ci si avvicini ai palazzi del potere. E poiché questi fatti a Roma si verificano da tempo, sorge il dubbio che non si vogliano impedire queste inammissibili intimidazioni per assecondare un clima politico e sociale che tanto ha giovato elettoralmente all’attuale ministro dell’Interno e segretario della Lega. La seconda considerazione è che ancora una volta Papa Francesco, nell’incontrare la famiglia assegnataria dell’alloggio, ha dimostrato quel coraggio che dovrebbero avere certi partiti di opposizione all’attuale governo, quelli che si richiamano a certi valori ma faticano molto a praticarli.

Lorisa Parpinel

 

Le contraddizioni della lotta alla criminalità organizzata

La mobilitazione della città di Napoli dimostrata nei confronti della piccola Noemi evidenzia che la società civile ha gli anticorpi per reagire a questo cancro (la camorra) ma anche la confusione che pervade alcuni abitanti incapaci di discernere il bene dal male. Infatti in questi stessi giorni gli organi di informazione ci hanno documentato che la petizione “umanitaria” online “Cutolo lasci il carcere” a favore di Raffaele Cutolo ha raccolto circa centomila adesioni, segno che esiste una nutrita schiera di ammiratori. La vita di Raffaele Cutolo è stata un susseguirsi di odi, vendette, omicidi di servitori dello Stato, di innocenti ecc. Non dimentichiamo che per qualche decina di anni in Campania si sono registrati una media di 300/500 morti all’anno. Ma gli omicidi sono soltanto la punta dell’iceberg del danno che hanno provocato alle Regioni meridionali. In quegli anni sono state depositate tonnellate di rifiuti tossici nelle province di Napoli e Caserta con conseguenze permanenti sullo stato di salute delle persone che vivono in quelle zone, che le opere di bonifica potranno solo mitigare.

L’unica possibilità di riscatto umano per Cutolo e per gli altri capimafia è fare un sincero e pubblico bilancio della loro vita finalizzato ad ammettere le proprie colpe al fine di creare i fondamenti per una nuova convivenza civile nel Paese. Altrimenti piangeremo ancora per altri innocenti.

Antonio Bovenzi

 

I problemi sociali vanno gestiti, non strumentalizzati

Siamo ancora a politici che parlano alla pancia della gente. Sono responsabili della questione della famiglia Rom di Roma. Ma i problemi sociali vanno gestiti, non lasciati alla popolazione più indifesa. Molte sono le cose che potrebbe fare un ministro dell’Interno. Occuparsi di mafia, ad esempio, motivare maggiormente gli agenti di polizia, proporre la cancellazione di leggi assurde, di eccessivo garantismo. Sogni, con gente del genere.

Dario Lodi

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