
Luciano Cadeddu, deputato del M5S e di professione pastore, si è ritrovato al centro del dibattito politico. Soprattutto perché l’emergenza delle campagne ha occupato l’agenda politica di tutti i candidati.
1Il M5S ha creduto poco in questa campagna elettorale?
«Dopo l’Abruzzo abbiamo forse un po’ rallentato i nostri ritmi, ci siamo fermati un attimo a riflettere. Comunque abbiamo continuato a lavorare: abbiamo preferito l’azione alle passerelle. Certo le coalizioni di centrodestra e centrosinistra hanno schierato tutti i loro big: noi non possiamo competere come organizzazione».
2Perché il caso pastori se l’è intestato la Lega?
«Semplice, hanno sfruttato l’occasione di una protesta mediatica, che poteva garantire anche visibilità politica. Ma non sono gli unici ad essersi occupati di questa vicenda. Di Maio ha incontrato i pastori già a gennaio. Salvini si è voluto infilare in questa vertenza sfruttando la questione ordine pubblico anche se in Sardegna non c’è stata alcuna emergenza da ministro dell’Interno. Comunque lo ringraziamo per essersi occupato dei sardi a una settimana dal voto».
3 Cosa le sembra la soluzione Salvini-Centinaio?
«I pastori sono stati illusi, presi in giro. Si è detto tanto per nulla. Diciamo che nel corso della campagna elettorale alcuni politici non hanno misurato le loro affermazioni. Ero consapevole che non si sarebbe trovata l’intesa in così poco tempo». nic. pin.
