sabato 23/02/2019

IL CAZZARO VERDE

Che sia uno a cui piace spararla grossa, è cosa nota. Figuriamoci quando dall’altra parte è convinto che nessuno possa rispondere. Così, l’altro giorno durante un comizio per il candidato sindaco a Bari, si è messo a fare battute con l’attuale segretario provinciale della Lega, Enrico Balducci. Che, prima di fare politica col Carroccio, gestiva un distributore di benzina in cui avvenne un tentativo di rapina: fu Balducci nel 2010 a sparare il colpo che uccise il 23enne Giacomo Buonamico. L’omicidio gli è costato una condanna definitiva a 3 anni e 8 mesi di reclusione, ma adesso sta sul palco con il ministro a gongolare: “Il rapinatore nella prossima vita deve cambiare mestiere”, dice Salvini, “in questa legge è previsto per i parenti del povero rapinatore rimborso zero”, insiste parlando della legittima difesa all’esame del Parlamento, “sono affaracci tuoi se decidi di fare il rapinatore ti assumi i rischi del tuo vigliacco mestiere”. Ai genitori di Giacomo, i toni non sono piaciuti. E hanno deciso di querelare il ministro: “Giacomo è tristemente e ingiustamente incolpato di avere commesso una rapina in concorso con un’altra persona” e “non si è mai potuto difendere dalle infamanti accuse. Unica certezza: non era pregiudicato, non aveva precedenti penali e non è mai stato condannato per il reato di rapina”.

© 2019 Editoriale il Fatto S.p.A. C.F. e P.IVA 10460121006