«Autista, ho perso la corsa precedente perchè il bus era in orario». La frase di una viaggiatrice, così surreale, colta al volo alla fermata della linea 9 a Valleggia, mentre protesta con l’autista (stupito) farà sorridere. Per chi viaggia però sui bus della Tpl tutti i giorni, la protesta della viaggiatrice non è così irreale. I ritardi cronici su certe linee urbane ed extraurbane, sono ormai consuetudine. Così accade che molti viaggiatori si sono adeguati agli orari «reali» arrivando più tardi alla fermata. Avere un quadro completo dei bus sempre in ritardo non è facile. Dipende da numerosi fattori legati al traffico, al momento della giornata e al tipo di strada.

E’ certo però, come sostengono gli autisti, che le linee 7, 7/ e 30 per le Albissole e Varazze sono costantemente in ritardo. A volte anche di 20 minuti a seconda dei giorni e del traffico presente sulla via Aurelia. Così pure, soprattutto nei mesi estivi, per i bus della linea 40 per Finale e Pietra Ligure, con ritardi notevoli lungo il percorso. Lo stesso per la linea Savona-Cairo Montenotte dove non sono più sufficienti i 60 minuti stabiliti dall’orario di percorrenza. Più complicata è la situazione delle linee 6 (Savona-Portovado) e 9 (Savona-Quiliano). Ambedue penalizzate dal traffico sempre intenso: sulla via Aurelia e nell’attraversamento del quartiere di Villapiana per la prima, e via Stalingrado e via don Minzoni per la seconda. La linea 9 poi va in «sofferenza» nel tardo pomeriggio, tra le 17 e le 18 quando le code di automezzi tra diretta a Savona, tra via Stalingrado e la rotonda di corso Tardy e Benech, provocano lunghi ritardi che si ripetono tutti i giorni. «A volte il ritardo del bus – spiega un passeggero – supera i 15 minuti, con attese sotto la pioggia e il vento, visto che il capolinea di piazza Mameli non ha nessun riparo». A rimetterci però non sono solo i viaggiatori, ma anche l’autista che per il ritardo, una volta raggiunto il capolinea, deve ripartire immediatamente, senza effettuare la sosta di riposo prevista tra una corsa e l’altra. Una situazione questa che accade a molti autisti di altre linee. Come se non bastasse il traffico, ora gli autisti devono anche vendere i biglietti e presto faranno il controllo su tutti i passeggeri che salgono sul bus.M.C.

La stampa di savona 11 febbraio 2019