Tommaso Merlo) – Con le buone maniere e il rispetto dei protocolli e del bon-ton, le caste del vecchio regime hanno massacrato gli italiani per decenni. A vederle sembravano le classi dirigenti più serie, capaci e meritevoli del mondo. Vestite di sartoria, ligie e impeccabili danzavano satolle tra parate e pulpiti a dispensare parolone altolocate. Ed invece erano le caste più pagate e privilegiate al mondo e tra le più corrotte e di certo tra le più incapaci visto come hanno conciato il nostro paese. Dopo decenni di abbuffate, alle vecchie caste era rimasta solo la forma – che rispettavano alla perfezione – mentre la sostanza era tutt’altra. Il perbenismo politically correct era diventato una maschera con cui fingevano di essere classi dirigenti degne e perbene, mentre dietro alle telecamere ingrassavano come suini a spese del contribuente e se potevano rubare, perché no, non si sono mai fatte mancare niente. Gonfi e sazi, si erano illusi che la loro orgia durasse in eterno. Ed invece il popolo si è ribellato e gli ha strappato la maschera con cui si ammucchiavano per non farsi riconoscere. Populismo è anche questo. È un popolo che strappa via ai politicanti le maschere, le parrucche e gli ipocriti e pelosi perbenismi. È un popolo che pretende fatti, e cioè sostanza, fregandosene della forma. Populismo è anche una politica che torna ad essere genuina e spontanea, che torna ad essere popolare anche nei sui comportamenti. Come dimostra la cattura di Battisti. Le vecchie caste hanno permesso che un pluriomicida se la spassasse in giro per il mondo per 40 anni. Ed oggi che i gialloverdi riescono a sbatterlo in galera, invece di riconoscere i meriti del governo e gioire, le vecchie caste hanno avuto il coraggio di fare gli schizzinosi e d’indignarsi per il palchetto in aeroporto e per le divise indossate dai ministri e per il video di Bonafede e sciocchezze del genere. Una strategia per parlar d’altro, certo, e per sminuire il risultato del governo, ma anche una conferma che del cambiamento in atto non hanno capito nulla. Non hanno capito che dopo decenni di balle e ruberie in smoking, i politicanti possono indossare anche un tutù rosa e danzare sulle punte se gli aggrada. L’unica cosa che conta oggi è che la politica faccia le cose che ha promesso ai cittadini e che le faccia onestamente, l’importante è che risolva i problemi veri. La serietà della politica oggi sta in questo, nel servire coerentemente il popolo, non nel rispetto di liturgie giurassiche. Ed Anzi, se la politica indossasse un tutù rosa e ballasse sulle punte, simboleggerebbe ancor meglio la sposmodica voglia di cambiamento e di rottura col passato. Battisti è in galera. Evviva. Il governo gialloverde sta realizzando il contratto. Evviva. Tutto il resto è forma, tutto il resto è quel peloso perbenismo politically correct dietro cui le caste del vecchio regime hanno sempre nascosto porcherie e fallimenti. Tutto il resto è disperazione delle caste del vecchio regime che non sanno più a cosa attaccarsi per fermare il cambiamento e tentare di sopravvivere alla propria irreversibile fine.